Stufe e scaldini di trincea
Stufe e scaldini di trincea
Buongiorno a tutti , colleghi in uniforme , appassionati di storia del secolo scorso , ricercatori , rievocatori , semplici curiosi ecc. , sono un Ufficiale dell’ Esercito (attualmente non più in servizio) ed un collezionista di oggettistica militare e molto altro .
Con il presente articolo vi voglio descrivere brevemente come si scaldavano i nostri nonni utilizzando delle stufe e scaldini in trincea e come utilizzavano gli stessi anche per cucinare , viste le terribili condizioni di vita al fronte e nelle retrovie , oggetti che oggi fanno ridere , ma che all’epoca erano di grande conforto .
Introduzione
La trasformazione quasi immediata del conflitto mondiale 1915-1918 da guerra di movimento in guerra di posizione ha fatto sviluppare nelle parti in lotta nuove tattiche di combattimento e strategie che non si usavano dai tempi degli assedi ai castelli durante il medioevo .
La guerra di trincea e la guerra di montagna , diverse fra loro per tipologia ma analoghe per le sofferenze e patimenti dei partecipanti , hanno creato seri problemi di carattere tecnico e logistico nei vari eserciti impiegati nel conflitto .
Le fangose trincee con i loro ricoveri in caverna in prima linea costruiti in profondità per riparare il personale dai tiri dell’artiglieria avversaria , o le baracche nella neve e nel ghiaccio in alta quota , hanno creato la necessità di fornire efficienti strumenti per poter sopravvivere in queste condizioni .
Uno di questi erano le stufe , che per essere facilmente trasportate dovevano essere di semplice costruzione , avere una grande efficienza e , possibilmente essere di poco ingombro .
Stufe dell’Esercito Austro-Ungarico
L’Esercito Austro-Ungarico ha impiegato una stufa appositamente studiata per l’impiego militare , erano un’ingegnosa costruzione leggera e di minimo ingombro essendo costruita in lamiera ondulata e completamente richiudibile tanto che poteva essere comodamente trasportata a spalla nello zaino .
Una volta montata le sue dimensioni erano notevoli , nella sua bocca da fuoco larga quanto lo sportello di chiusura
( 20 cm. per 20 ) potevano essere introdotti pezzi di legno di grandi dimensioni , lunghi fino a 50 centimetri , l’essere costruita completamente in lamiera le dava una resa calorica incredibile , bastava un piccolo pezzo di legno in combustione per fare arroventare la struttura , unico neo la mancanza totale dell’effetto di volano termico offerto dalle altre stufe di ghisa in uso presso l’Esercito Austriaco .
Caratteristiche stufe austriache
Le stufe più comunemente usate dall’Austria – Ungheria durante il conflitto però erano sicuramente quelle in ghisa tutte o quasi di derivazione civile .
Erano prodotte da una miriade di differenti Ditte ma avevano comunque tutte una matrice in comune :
- Erano di forma prevalentemente tronco conica ;
- Avevano l’uscita fumi di diametro dai 50 ai 75 mm. ;
- Erano fatti in fusione unica ;
- Avevano 3 o 4 piedi di sostegno ;
- Erano alte più o meno 80 centimetri ( piedi compresi ) ;
- Avevano una grande resa ;
- Erano di peso contenuto ( grazie alle piccole dimensioni ) ;
- Erano facilmente trasportabili sia a mano che con mulo o teleferica grazie al peso contenuto .
Stufe dell’Esercito Italiano
Per quanto riguarda l’Esercito italiano i modelli erano generalmente di dimensioni superiori ( il più famoso era denominato “ maialino “ ) , non vi era una determinata stufa fornita direttamente dall’Esercito , ma vari modelli di derivazione civile , che a volte venivano modificati per essere adattate alle particolarità del luogo dove dovevano essere impiegate .
Caratteristiche tecniche
- materiale costruttivo : ghisa ;
- scritte presenti : di solito erano presenti scritte in carattere corsivo impresso in negativo sullo sportellino di caricamento oppure sulla rotella dell’areatore posto sullo sportello superiore ;
- dimensioni : altezza totale 38 – 64 cm. ,altezza piedi 6 – 20 cm .,
diametro scarico fumi 6 cm . , peso 22 – 25 kg. ;
- caratteristiche costruttive : sportellino caricamento anteriore presente , vano raccogli cenere e cassettino estraibile per la raccolta ceneri su certi modelli , su altri avevano piedi ad incastro, corpo principale composto da due semi-coni fissati tra loro mediante imbullonatura , sono presenti una farfalla per regolare l’uscita dei fumi e una leva per accelerare la caduta delle ceneri nello scomparto inferiore .
Saluti e ringraziamenti
Un doveroso saluto e ringraziamento a tutti i gli appassionati e non solo della nostra storia , potete leggere gli altri interessanti articoli sul mio blog “ Military Passion “ visibile sui vari social e Google in prima pagina ….
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